In un futuro nemmeno troppo lontano ci sarà la possibilità che dato lo scarso numero di sacerdoti disposizione della diocesi, in un centro come Capriolo venga a mancare la figura del curato a cui far riferimento all’interno delle attività dell’oratorio.

L’assenza di una figura di questo tipo richiederà una maggior presa di responsabilità e un maggior impegno a livello gestionale del consiglio direttivo e la scelta di un responsabile laico che faccia fronte a questa mancanza. E’ difficile gestire tutto con il volontariato, mentre accettare l’idea di una persona stipendiata fissa sempre presente significa fare un passaggio culturale di un certo tipo.

Un laico sarebbe effettivamente in grado di centrare l’esperienza dell’oratorio attorno alla fede, come avviene per i sacerdoti?