In un futuro nemmeno troppo lontano ci sarà la possibilità che dato lo scarso numero di sacerdoti disposizione della diocesi, in un centro come Capriolo venga a mancare la figura del curato a cui far riferimento all’interno delle attività dell’oratorio.
L’assenza di una figura di questo tipo richiederà una maggior presa di responsabilità e un maggior impegno a livello gestionale del consiglio direttivo e la scelta di un responsabile laico che faccia fronte a questa mancanza. E’ difficile gestire tutto con il volontariato, mentre accettare l’idea di una persona stipendiata fissa sempre presente significa fare un passaggio culturale di un certo tipo.
■ Un laico sarebbe effettivamente in grado di centrare l’esperienza dell’oratorio attorno alla fede, come avviene per i sacerdoti?